“E’ da tempo che chiediamo delle regole chiare e precise, che non lascino dubbi di interpretazione, sul rispetto delle leggi italiane da parte della comunità islamica, infatti a fronte di molti stranieri che cercano di integrarsi sul territorio cittadino, c’è una fetta di musulmani che sfugge ai controlli del vivere civile e della loro stessa comunità.

Già nel mese di settembre 2016 come Gruppo di Fratelli d’Italia e Lista Civica Giorgia Meloni in Campidoglio, avevamo presentato una mozione sulla chiusura delle sale di preghiera non riconosciute e delle moschee abusive che proliferano in città. Infatti tra evidenti violazioni della normativa urbanistica -perché queste sale di preghiera sono ubicate in garage e cantine- e la scarsa sicurezza a livello di ordine pubblico che creano, visto che piccoli gruppi di criminali si nascondono tra i credenti facendo propaganda e proselitismo per organizzazioni terroristiche, a discapito dei tanti credenti che invece si attengono alle norme, si creano non pochi problemi di sicurezza per i cittadini. Considerato che la libertà di culto non è assolutamente in discussione, perché Roma Capitale intende garantirla in tutte le sue forme come richiesto dalla Costituzione italiana, in merito andrebbe approvata con urgenza una legge che regoli una materia così delicata, che preveda le preghiere in italiano, un albo degli Imam, la tracciabilità delle risorse economiche verso le associazioni, coinvolgendo la comunità islamica ufficiale. Vedere che molte delle nostre proposte sono state prese in esame dal tavolo di confronto di ieri tra il Viminale e i rappresentanti delle associazioni e delle comunità islamiche presenti in Italia, dimostra che siamo nel giusto. Ci auguriamo che questa iniziativa possa portare finalmente ad azioni concrete e risolutive e che sia una garanzia di sicurezza per la collettività italiana”. Lo dichiara Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia.