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FIGLIOMENI (FDI): “CASO MARRA, LA CHAT CHE COMPROMETTE LA RAGGI”

“Sembra senza fine la vicenda dei fratelli Marra. Ultimo colpo di scena è la chat che mette nei guai il sindaco Raggi in merito la nomina di Renato Marra -fratello di Raffaele allora capo del Personale ora in carcere con l’accusa di corruzione -promosso a capo del Dipartimento Turismo con conseguente notevole aumento di stipendio, poi revocato nel momento che l’Anac ne eccepì la legittimità, in quanto in pieno conflitto di interessi.

Da tempo avevamo denunciato la poca trasparenza sulle nomine dello staff del sindaco, a cominciare dal suo capo segreteria Salvatore Romeo, dipendente comunale che aveva scelto l’aspettativa dallo stipendio di 40mila euro per essere riassunto con un compenso da 120mila abbassato a 93mila, e l’interpretazione letterale della norma dell’art. 90 del Tuel è chiaramente ostativa in merito, in quanto nessuna ragione giuridica può giustificare il mutamento di rapporto di servizio di un proprio dipendente o meglio la duplicazione di tale rapporto. Passiamo poi al chiacchierato Raffaele Marra e al suo strapotere indiscusso, che ha portato il fratello Renato da comandante di gruppo della Polizia Municipale a rivestire un ruolo dirigenziale a capo di un dipartimento, anche se sistemare un familiare, almeno nell’ambito del pubblico impiego è vietato, come riporta l’articolo 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, in vigore dal 2013. Avevamo anche in altre occasioni chiesto chiarezza, auspicando che la Procura di Roma facesse luce su questi aspetti poco chiari, e gli accadimenti di questi giorni dimostrano che stavamo nel giusto. La Raggi all’epoca dei fatti si era assunta la paternità delle nomine che non aveva in alcun modo deciso, limitandosi a sottoscrivere un documento preparato dal suo capo del Personale, Raffaele Marra. Ora la Procura ha acquisito il messaggio in cui la Raggi chiedeva notizie sullo stipendio di Renato Marra nel suo passaggio a capo dipartimento, e questa potrebbe essere una prova che l’ex capo del Personale gestì in tutta autonomia la nomina del fratello, in pieno conflitto d’interessi. Ci troviamo di fronte ad aspetti ancora poco chiari che devono venire alla luce in tutta la loro verità e, fermo restando le garanzie di legge per gli indagati, aspettiamo fiduciosi le decisioni della Procura”. Lo dichiara Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia.

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