“Un assedio in vera regola è quello che ci regalano ogni giorno i pullman turistici per il centro della città. Ingombranti e inquinanti, si bloccano ai lati delle strade per far scendere e salire i turisti, paralizzando la circolazione. In tutte le grandi capitali europee, questi mastodonti non possono accedere nei centri storici, non si capisce perché a Roma questa direttiva sia del tutto disattesa.
“Non sono tempi felici per il Campidoglio, non passa giorno infatti che non balzi agli onori della cronaca qualche notizia relativa alle numerose problematiche che affliggono Roma. E’ il caso del pozzo senza fondo delle 25 partecipate e 36 controllate del Comune di Roma, che accumulano perdite senza fine.
“Scarsa manutenzione, collaudi inesistenti, continui guasti alle vetture, sono gli annosi problemi in cui si barcamena da tempo il trasporto pubblico a Roma. La mobilità urbana è infatti un vero punto debole della Capitale, nonostante l’impegno dei dipendenti delle aziende di trasporto. I problemi dei trasporti sono noti da tempo, ma ora sembrano sempre più evidenti, con i cittadini che ne pagano le conseguenze. Nel quotidiano gli autobus o la metro non passano mai e quando passano sono sempre stracolmi, i mezzi sono vetusti, l’aria condizionata non funziona, i posti per sedere sempre sporchi, e queste sono solo alcune delle lamentele continue degli utenti.
“Il centro storico e non solo è ormai in mano a venditori ambulanti improvvisati che prendono sotto assedio le strade cittadine. Da via del Corso a piazza San Giovanni, da Fontana di Trevi a Piramide Cestia, da piazza Caduti della Montagnola a Porta Maggiore, e la lista potrebbe continuare all’infinito. Attività commerciali illegali che fanno vivere la città di Roma in un costante stato di degrado a danno dei commercianti ambulanti e in sede fissa regolari, che sebbene paghino le tasse dovute non sono in alcun modo tutelati.
“Tra le tante scivolate del percorso del sindaco Virginia Raggi, si annovera in ordine di tempo anche il rinnovo del protocollo di vigilanza con l’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Infatti in quattro mesi di governo del M5s in Campidoglio, non si è trovato il tempo per rinnovare la collaborazione con l’Anac che fino al 29 luglio ha vigilato su tutti gli atti amministrativi del Comune, tra appalti, delibere e determine, e che ultimamente aveva anche bacchettato il Campidoglio per la scelta dello staff del sindaco.