“Dopo un lungo peregrinare, dopo accordi, esclusioni, litigi e accuse reciproche, la montagna ha partorito un topolino che oseremo definire il tipico esempio del ‘teatrino della politica’ tanto denigrato, a parole ma non con i fatti, dagli attori principali di questa vicenda. Come dimenticare Calenda che definiva inaccettabili i rapporti tra Renzi e Riad o le accuse degli ultimi giorni via Twitter, oppure come non sorridere alla definizione clinica che Renzi diede della persona di Calenda ossia la ‘sindrome rancorosa del beneficato’. Ed ora i protagonisti parlano della nascita di un presunto terzo polo che, nella realtà, ci sembra più che altro l’ultima spiaggia, sia per Calenda che per Renzi. Uniti nell’interesse di una poltrona e fino alla prossima alzata di testa e di ego di uno dei due galletti in questione”. Lo dichiara Francesco Figliomeni, responsabile nazionale delle politiche sociali di Fratelli d’Italia

“Oggi il Marchese Calenda lancia la sua campagna che, a detta sua, si dovrebbe chiamare ‘Italia sul serio’ anche se sarebbe meglio dire ‘Italia, sul serio?’

“Ogni giorno la sinistra continua a mostrarci colpi di scena. Dai primi di agosto abbiamo assistito all’ingresso del ‘duo poltrona’ Di Maio-Tabacci, poi all’ingresso del Marchese del grillo ‘so tutto io’ Calenda, per finire alla rottura odierna. Come il famoso gioco dell’oca, oggi Letta e compagni devono ripassare dal via. Viene da sorridere al solo pensare come un’alleanza durata cinque giorni avrebbe potuto governare l’Italia. Mancano 7 giorni alla chiusura delle liste e sono certo che le sorprese non sono ancora finite. L’unica certezza è il centrodestra che, mentre gli altri litigano, sta gettando le basi di un programma ambizioso con la guida saggia, coerente e competente di Giorgia Meloni”. Lo dichiara Francesco Figliomeni, responsabile nazionale delle politiche sociali di Fratelli d’Italia

“Era solo martedì quando i compagni annunciavano urbi et orbi di aver raggiunto un’alleanza con trasformisti e palloni gonfiati, peraltro pavoneggiandosi per il risultato ottenuto. Passati solo quattro giorni oggi, sugli organi di stampa, si parla di campagna in solitaria del PD.