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Figliomeni (FDI): “Commissione Trasparenza: Serra in audizione perde la pazienza e va via”

Si è appena conclusa l’audizione di Giovanni Serra, Direttore Segretariato Generale del Programma e Gestione dei Punti Verde Qualità, presso la Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, in merito agli atti compiuti rispetto ai Punti Verde revocati a seguito della Memoria di Giunta del 24.7.2015. Già dall’inizio della seduta si era visto un Serra sulla difensiva poco incline a rispondere a domande poste dai concessionari dei PVQ e dalle associazioni di cittadini, e nel corso dell’audizione questo atteggiamento di chiusura è diventato sempre più palese al punto che all’ennesima domanda posta dai medesimi, con moto di stizza si alza e se ne va.

In questo modo il direttore manca di rispetto con il suo comportamento ai cittadini che vogliono risposte puntuali che li riguardano. Lo dichiara Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia. “Nato per creare spazi ludici e sportivi anche nelle periferie, il programma Punti Verde Qualità creato nel 1995 dall’amministrazione Rutelli, dava aree pubbliche in concessione per 33 anni ai privati, che avrebbero dovuto realizzare in cambio di attività a pagamento, dei piccoli giardini, degli spazi per giochi attrezzati per bambini, dei chioschi e dei campi sportivi. Un’idea ammirevole, se non fosse che dopo vent’anni questo progetto è diventato un pozzo senza fondo di denaro pubblico, che non ha portato i benefici previsti per la città di Roma e i suoi abitanti. Sebbene negli anni siano stati lanciati allarmi in tal senso, istituendo commissioni di scopo e facendo denunce alla Procura della Repubblica, a tutt’oggi non c’è soluzione, e tutte queste aree che avrebbero dovute essere riqualificate sono invece state travolte da debiti e inchieste giudiziarie con diffusi illeciti amministrativi nella gestione del rapporto concessorio. Tra inchieste e arresti, anche l’Autorità Anticorruzione si è espressa in merito, riscontrando dubbi di violazione di legge nel bando di gara e di violazione delle norme sull’edilizia e l’urbanistica. Come denunciano le associazioni dei cittadini, l’Ufficio Punti Verde Qualità aveva l’obbligo di vigilare. Questo programma ha dato vita a una voragine da 550 milioni di euro che ancora oggi gravano sulle casse del Comune e dei cittadini. Le opere incompiute, attualmente in stato di completo abbandono, non fanno che accentuare il degrado già presente delle periferie romane. Sarebbe il caso che l’Amministrazione Raggi prendesse in tal senso dei provvedimenti definitivi, senza lasciare la periferia sempre più sola con i suoi problemi” conclude Figliomeni.

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