Roma, 18 mag 11:50 - (Agenzia Nova) - Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia chiede che la commissione Trasparenza del Campidoglio faccia chiarezza su una nuova consulenza all'Istituto di previdenza e assistenza (Ipa) di Roma Capitale. In una nota Figliomeni spiega: “La determina 149 del 14 maggio, emessa dal commissario straordinario dell’Ipa, professor Fabio Serini, istitutiva di una nuova consulenza da 13 mila euro iniziali e probabili altri successivi 10 mila euro, è un’ulteriore conferma dello spreco di risorse dei dipendenti dell’Istituto di previdenza e assistenza di Roma Capitale, dell’Ama e del Comune di Fiumicino, che in cambio hanno avuto trattenute sullo stipendio e disservizi, anche in questi quattro anni di gestione Raggi.

Leggendo la motivazione dell’ennesima prebenda - aggiunge Figliomeni -, e cioè per determinare la natura giuridica dell’Ipa, non riusciamo a comprenderne la necessità visto che il sindaco, con la prima ordinanza del maggio 2017, aveva presentato il professor Serini come il salvatore della patria quando gli venne affidato lo specifico compito di predisporre una proposta di modifica complessiva dello statuto dell’Ipa".

“Da allora - aggiunge il consigliere capitolino di FDI - sono state emanate dal sindaco altre ben sei ordinanze di nomina a Serini, peraltro prorogato nonostante sia imputato nel processo sullo stadio della Roma, oltre che di due sub commissari. Ci chiediamo come mai a distanza di tre anni ancora nulla è stato fatto e che motivo c’era di un ulteriore incarico esterno se anche il sub commissario era stato nominato 'con funzioni di ausilio e supporto generale al commissario straordinario dell’Istituto'. Che tipo di supporto c’è stato e cosa è stato fatto oltre l’aumento dei compensi e il danno creato ai poveri dipendenti? Abbiamo chiesto - conclude Figliomeni - la convocazione urgente della commissione trasparenza visto che la commissione d’indagine, che abbiamo chiesto un anno fa, purtroppo è ancora ferma nel cassetto dei 5 stelle. Temiamo, a questo punto dei possibili colpi di coda sia sul personale, come abbiamo già denunciato, che sulla eventuale privatizzazione dell’Istituto che sarebbe in netto contrasto con le sentenze della Cassazione che più volte ha ribadito la natura pubblicistica dell’ente”.