Con la Raggi gli elettori hanno votato a scatola chiusa
"Non mi sembra che il detto chi ben comincia è metà dell’opera sia nelle corde del sindaco Raggi. Tra ex veltroniani, ex rutelliani, ex alemanniani, ex polveriniani, riciclati della prima e dell’ultima ora, senza dimenticare le riconferme eccellenti degli uomini dell’ex sindaco Ignazio Marino, parte male la selezione della giunta capitolina pentastellata del neo sindaco Virginia Raggi.
Eppure la sua squadra, o dream team come ha voluto definirlo Luigi Di Maio a In mezzo’ora il 29 maggio scorso, doveva essere pronta addirittura prima del voto del 5 giugno. Fu proprio il 5 Stelle, in nome della trasparenza con gli elettori, a montare il leitmotiv della squadra di governo da rendere nota prima del voto con dichiarazioni ufficiali a cui però non sono seguiti i fatti.
Addirittura la Raggi apre le danze il 2 marzo a Porta a Porta dichiarando che le sarebbe piaciuto presentare tutta o parte della Giunta prima delle elezioni così i cittadini potranno scegliere in maniera consapevole. Aggiunse addirittura che non ci piace far votare a scatola chiusa. I giorni passano e si moltiplicano i no, i confronti, le smentite interne mentre la data di presentazione della sua giunta slitta al prossimo 7 luglio.
Insomma al limite estremo consentito dalla legge. Vogliamo evitare facili strumentalizzazioni ma è evidente lo stato di difficoltà del Movimento 5 stelle a Roma che è partito malissimo raggirando la prima promessa fatta in campagna elettorale” lo dichiara in una nota Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia.