Dopo due anni di mandato elettorale in Campidoglio e nonostante tantissimi sforzi volti a migliorare una certa politica, ho ritenuto che purtroppo non ci sono più le condizioni politiche per continuare l’esperienza dentro Fratelli d’Italia e ho deciso di iscrivermi al gruppo Misto. Tale decisione è scaturita dopo che non sono state accolte le nostre richieste volte ad un effettivo rinnovamento della politica. La classe dirigente, purtroppo, ha preferito concentrarsi in altre “tematiche” meno nobili piuttosto che impegnarsi veramente nelle battaglie politiche a favore dei nostri concittadini che sono stati dissanguati da tasse e provvedimenti adottati per garantire i privilegi ai soliti noti e per ingrossare i portafogli dei finti buonisti e di un volontariato che lucra sulla pelle degli altri. Proseguiremo sempre dall’opposizione le nostre battaglie che quotidianamente conduciamo a favore delle romane e dei romani che ci hanno dato fiducia, soprattutto di coloro appartenenti alle classi più deboli della società.

“Ho presentato una dettagliatissima mozione di circa dieci pagine alla commissione Politiche Sociali del Campidoglio, per cercare di coinvolgere tutti i gruppi consiliari di Roma Capitale e far attivare il Sindaco presso tutti gli Organi ed Enti competenti al fine di far disporre la riapertura dell’ospedale San Giacomo di via del Corso, oramai in stato di abbandono dal 2008, a beneficio di una popolazione residente e lavorativa che grava nell’area del centro storico per circa 400.000 persone al giorno.

“I cittadini romani sono sempre più vessati dalla burocrazia e dalle cervellotiche scelte di chi sta comodamente seduto su una poltrona e non si rapporta con le problematiche della quotidianità.

“Ormai ogni angolo della città sembra trasformato in una giungla tra vegetazione incolta, rami che si protendono sui cigli delle strade, cespugli incolti, giardini e ville con intere aree abbandonate caratterizzate da grovigli di sterpaglie e piante infestanti e non può più essere considerato un caso fortuito perché questo stato di abbandono va avanti ormai da troppo tempo.